Il compagno di viaggio : complicità, spirito d'adattamento, empatia, leggerezza.

La scelta del compagno di viaggio è fondamentale per un viaggiatore.

La maggior parte di blog di viaggio sono blog di coppia, lui e lei, lui e lui o lei e lei.

Si perché due è il numero perfetto, non tre in questa materia, un po’ come nella vita.

Ogni volta che penso ad un viaggio in tre penso al film di Woody Allen, Whatever Works dove una Patricia Clarkson si destreggiava meravigliosamente tra due compagni.

Ma lei era una hipster pazza(nel senso coniato da Jack Kerouac) ed in più era un film.

La scelta del compagno di viaggio è fondamentale come la scelta del compagno di una vita.

Ci sono amicizie, amori, che dopo una convivenza si distruggono come frollini in pappa nel latte, nulla di diverso in un viaggio.

Per un buon viaggio ed un buon compagno di viaggio le regole fondamentali sono:

  • complicità,
  • spirito di adattamento,
  • empatia ( l’arte di sapere esattamente quando non rompere le scatole),
  •  leggerezza.

Se guardiamo ai contrari di ognuna di queste qualità vi vediamo un viaggio di merda!

Si perché è fondamentale la complicità che vi aiuterà il primo giorno in una nuova città per decidere cosa fare e dove andare con una mappa in mano senza ammazzarvi o perdere ore preziose litigando perché volevate andare in una chiesa piuttosto che un’altra, spirito di adattamento che vi consenta di non optare per un soggiorno extra lusso solo perché il vostro compagno di viaggio ha problemi di insonnia, e riuscirete a perdervi per le parti più assurde di una città cogliendone solo la parte divertente, ( come quella volta alle Isole Principe ad Istanbul dove sono voluta andare a piedi fino al Monastero di San Giorgio su una collina di oltre 200metri, all’una ,con un sole turco a picco ed il mio compagno di viaggio non ha avuto l’istinto di farmi rotolare giù per il dirupo).

Ed infine empatia, che vi consente di sapere esattamente quando è ora di una sosta senza toccare il dramma e la leggerezza che vi permette di vivere ogni inconveniente senza ansie.

Insomma come nella vita di tutti i giorni è ciò che ci permette di avere una vita felice, così nell’avventura.

Perché non tutti sanno essere compagni di viaggio o di vita.

Due è il numero perfetto, multipli di due è l’ideale, gruppi in cui ognuno può cercare il proprio “più uno” e decidere cosa fare o non fare di diverso dagli altri,è il massimo!

E quando si trova il proprio non c’è nulla che possa fermare quel viaggio, chiamato vita.

Se poi avete un animo solitario, ma soprattutto una personalità lievemente disturbata poiché spesso parlate da soli come se foste in due, il viaggio più rilassante che ricordo è stato il vagare per le vie di Parigi da sola osservando gli altri con le cuffie nelle orecchie.

Ma questo è un caso a parte.